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Appare
chiaro che la concreta scoperta
di una realtà gestita in ambiti militari rileva non tanto e
solo in sè e per sè, pur
costituendo il primo ed
unico insieme di
prove dirette e contestualizzate
circa la esistenza effettiva ed utilizzo
"anche" del trattamento monarch a fini operativi ("honey
trap") e di attività
"coperte" e cupe in tali ambiti,
ma per esservi stato immesso (1) "inconsapevole"
il magistrato Paolo Ferraro, per evidenti
scopi.
La campagna denigratoria e diffamatoria (per intero artefatta) fu "ovviamente" preventivamente orchestrata utilizzando la donna che "gli era stata messa sotto sin dal 1995" (2) e che, con metodologia di "destabilizzazione" emersa integralmente, fu "ripresa" all'inizio del 2006 (nelle more vi era stata la indagine OIL FOR DRUGS di eco internazionale completata nel 2005 sul fenomeno criminale organizzato del doping in ambiti sportivi ed amatorial sportivi incistati nelle organizzazioni dello sport italiane. Neanche immaginavamo che una grande indagine di questa portata potesse impattare su linee strategiche di politica internazionale: era da tempo in corso la campagna anti PUTIN contro "la Russia che dàpa gli atleti". Ma ebbi il sentore "diretto" di una autorevole lamentela dall'alto .. riferitami allora). Il percorso matrimoniale venne interrotto nel giugno 2006 grazie alla scoperta tramite agenzia investigativa della di lei (donna e moglie) identità più profonda. La circostanza aveva complicato e azzerato il quadro operativo di cui erano partecipi e consapevoli anche alcuni insospettabili personaggi "amici" di lunga data (3) e vedeva, come attivi denigratori, magistrati (4) appartenenti a quella specifica cordata deviata romana (5) o da essa controllati, e comunque che potevano mettere in condivisione massonica e "framassonica" la "decisa" attività e la poi operata scelta "condivisa" (non certo da tutti) (6) (Una registrazione di telefonata ammissiva, sorprendente). Paolo Ferraro era (è) per indiscusso parere intellettualmente, professionalmente e sotto il profilo deontologico e disciplinare "inattaccabile": ci avevano solo provato nel 1994 e gli era andata così male che avevano chiuso capitolo e protocolli relativi (quelli usati contro "altri magistrati"). Di qui la ripresa della pista seguita a lungo, socio affettiva personale e familiare: la metodica di accerchiamento lento, usando come piattaforma un artefatto quadro familiare originario che era insospettabilmente vicino a logiche coperte. Dirò di più: quadro sinanche minacciabile per la conoscenza di vicende personali (ignote a Paolo Ferraro) e dinamiche psico familiari (ignote a Paolo Ferraro) che lo psichiatra "ipnoterapeuta" Luigi Cancrini invece conosceva da un paio di decenni. Egli era in stretto rapporto anche amicale oltrechè professionale col potente fratello avvocato Marco Ferraro. Ovviamente Paolo Ferraro neanche sospettava nulla di quanto accaduto/accadeva sotto coperta. Immaginatevi quindi lo stupore sbalordito del magistrato Paolo Ferraro quando tra le varie cose, nella prima delibera nell'ambito di una ricostruita procedura di dispensa dal servizio partita senza neanche uno straccio di valutazione seria e concreta dei fatti della Cecchignola denunciati e senza alcun vaglio di professionista in atti, lesse la precisa indicazione "intrecci familiari" (nella famiglia di origine). Di essi ignorava sinanche la esistenza: col senno di poi la citazione stessa era l'indizio grave e concordante con altre miriadi di indizi, di un ordito alle spalle costruito a lungo con metodologie professionali e da chi sapeva per ruolo e attività (nascoste ed ignote) quali tasti e falsi argomenti suggestivi immettere. D'altronde il CSM come poteva alludere se non una parola o scritto a riguardo emergeva ?! Venne poi così alfine interrotta la paventata ascesa a incarichi direttivi "supposta" (che Paolo Ferraro non perseguiva), ma soprattutto la carriera e la vita professionale del temuto per indipendenza ed autorevole magistrato da incastrare a tutti i costi (5 bis), mettendo distruttivamente a repentaglio anche la sua stessa sopravvivenza economica. Non poteva essere eliminato fisicamente: da troppi anni troppe persone sapevano di ciò che intorno a lui veniva posto in essere. E' in questo contesto che va quindi inquadrata la operazione "Sabrina" (7) (7 bis audio-video sulle inequivoche modalità operative emerse), ed il ruolo attivo di presentazione sollecitazione alla frequentazione posto in essere tra il novembre 2006 e il giugno 2007 da altro magistrato di profilo basso "e nascosto", improvvisamente comparso sulla scena nell'estate del 2006, ma "potente" e intraneo alla cordata: Roberto Amorosi, all'epoca addetto all'ufficio legislativo del Ministero degli Esteri poi magistrato di collegamento con la Romania, infine segretario della Corte di Giustizia Europea. Occorreva riprendere il controllo della situazione "operativa" e "reincastrare" e stavolta pesantemente. E nelle more era poi partita la nuova indagine "Operaciòn Puerto" estesa ad intrecci di primo livello ed all'ambito europeo, sul fenomeno del doping "gestito" in particolare nel settore del ciclismo. Paolo Ferraro intuì analizzando indizi e fatti che gli si presentavano, registrò quel che accadeva, a prova ( ma non ne sapeva granchè quando decise di approfondire) e denunciò immediatamente e senza esitazioni quanto emerso in quel della Cecchignola nel novembre 2008, con una "ingenuità" che si può dare per "concessa" a un magistrato fedele alle istituzioni ed al diritto oltrechè al suo giuramento di fedeltà alla Costituzione. Si trattava peraltro di salvare un bambino che aveva chiesto allusivamente aiuto e di fatti gravi. Poi progressivamente venne ad avvedersi di tutto e molto di più ricollegando fatti con i dati nuovi (la registrazione degli avvenimenti nella abitazione civil militare della Cecchignola) e, ovviamente, non era stato "incastrato" in nulla, emergendo la sua personale natura vera anche agli "orchestratori" colti di sorpresa dall'intuito investigativo del pur "valutato" (attenzionato) magistrato. (7 ter). Ciò ha in qualche modo determinato la successiva opzione distruttiva diretta -sequestro di persona il 23 maggio del 2009- per impedire che denunciasse a Perugia e diffondesse audio e prime analisi completate vedi sub (2) e sia il primo che il secondo tentativo di "dispensa" dal servizio, falliti. Tale ultima "opzione" fu invece reiterata ed aggravata quando egli decise nell'ottobre del 2010. dopo due procedure archiviate dal CSM 2007-2010. che era necessario informare e formare la magistratura, le istituzioni ed il paese di quanto veniva emergendo, e vi furono allora minacciose pressioni (8). La medesima "opzione" fu infine ancora ulteriormente aggravata (9) quando in conseguenza dell'invio al CSM dei due esposti memoria (10) (11) si era iniziato a scoperchiare il vaso di Pandora. E chi capendo si oppose fu eliminato. Chi si voleva sottrarre al diktat nel e dell'apparato "coperto" e si oppose nel 2012 e negli anni successivi ha pagato ...anche ben più duramente o era stato preventivamente eliminato dallo scenario, ovvero posto in condizioni di non nuocere a partire dal ed a seguire il giugno 2009. Gli antecedenti (12) (13) (14) (15) confermano un attenzionamento "persecuzione" sotterranea da parte di uno specifico apparato "oscurato". La ricostruzione finale (16) analizza compiutamente tutti i nessi nell'ambiente sociale e personale e nella storia del magistrato oggetto di attività e pressioni palpabili sin dal 1991, ma solo di recente potute collocare e interpretare. I collegamenti non "visibili" in un particolare sottobosco giudiziario, professionale, accademico e magistratuale e il ruolo di una particolare cerchia di "amici" non erano noti neanche, sino al 2014. (17) Appare oggi emblematico, se non clamoroso, che dalla negazione dell'evidenza e dal nascondimento totale si sia arrivati sfacciatamente anche ben oltre la evidenza della negazione, nel tentativo di seppellire in fase cautelare il CASO professionale Paolo FERRARO sinanche nella sede giudiziaria amministrativa ove a tutt'oggi pende il giudizio di merito sulla prima sospensione cautelare e separatamente la causa di appello in attesa del merito dinanzi al Consiglio di Statodopo il primo giudizio TAR sul provvedimento definitivo che "ha strappato la toga", Dinanzi al CdS in fase cautelare abbiamo assistito ad un vero e proprio trucco da falso ideologico conclamato che offende la stessa reputazione dell'organo. Il tramite di manovre ed interventi attivi di magistrati nell'ombra, i cui collegamenti con un certo mondo militare e il cui ruolo sono stati tutti fatti oggetto di dettagliata prova, indica poi non solo la esistenza di una concreta cordata "operativa" ed illegale, in una quota ristretta della magistratura, ma svela anche scenari ed altro da nascondere, in quel delimitato mondo militare e il più di rilievo generale comunque emerso. Una grandediscovery su uomini, dinamiche, attività coperte, strumenti operativi, metodologie e fini a monte ed a valle, che lascia attoniti per la sua rilevanza storica concreta e per metodo di trattazione mediante prove "dirette", ascoltabili e vagliabili, raccolte consapevolmente con cura. Essa costituisce anche la chiara dimostrazione dell'ordito criminale in danno del magistrato Paolo Ferraro, e di quanto e perchè è stato fatto per anni pur di raggiungere la sua illegale ed "artificiosa" eliminazione ( non ancora definitiva). Il parco di invidie personali anche sul piano "umano" e la necessità di far spazio alla cordata romana, anche deviata ed esoterica, eliminando la "componente democratica in magistratura democratica" e il magistrato del tutto indipendente sono il contorno sciapito di un piatto velenoso servito ignominiosamente, senza remore (18) VIDEO "DA OIL FOR DRUG in poi"). Il disvelamento dell'ordito già di lungo periodo, mediante intuizione ed approfondimento con una grande mole di prove dirette acquisite e ricostruzioni puntigliose, non è stato impedito dal sopravvenire a partire dal 2009 di metodi di sbrigativo accerchiamento e tentativi di distruzione, variegati, e di "matrice" psichiatrico militare sinanche. Dalla intera documentazione emerge infine, tramite prove dirette, quanto e quanto altro messo in campo (sino al maggio 2016!) per aver Paolo Ferraro capito troppo e per tentare di ovviare al pericolo che approfondisse prima, ricostruisse tutto, e informasse poi e istituzioni e magistratura; infine emerge quanto agìto per ritorsione e vendetta, anche da ultimo (19) (tra le sole minacce dirette nel 2009 e 2010 (20) "non usare troppo il cervello" e un di più (21). Nel 1996 la prima grave minaccia, diretta ma felpata, dalla bocca di Agnello Rossi quando, dopo la uscita nell'aprile 1996 di un articolo/paginone a mia firma sul quotidiano IL MANIFESTO, in concomitanza con le dimissioni da Magistratura Democratica insieme ad altri cinque magistrati, ad un consiglio nazionale di MD mi avvicinò e "praesagì" la futura interruzione della mia vita da magistrato, con una melliflua intonazione che avrebbe potuto apparire dispiaciuta solo ad un osservatore "assai disattento". Abbiamo resistito sino ad oggi con una mole di difese e lavoro consapevoli dei "protocolli" distruttivi attivati e il percorso è integralmente documentato. Tutto è difatti oggetto di una minuziosa, dettagliata analisi e contestualizzazione, aggiornata ad oggi su tutti i piani, ivi compresa la strategia sotterranea di diffamazione, gestita a monte ed a valle, in preparazione e nel prosieguo. (22 video "come Falcone oltre Falcone") (23)- Nel frattempo molte cose gravi si sono accavallate e sono dettagliatamente riportate (24) , nel loro fallimento assicurato da una nostra tenace argomentata e forte resistenza, mentre la magistratura perugina si è mossa finalmente tra il 2018 e il 2020 (25), e siamo ancora in attesa di quante e quali indagini a fondo abbia dedicato (26) alle attività illegali della cordata romana (27) tra il "2011" citato in alcuni articoli di stampa ed il 2018. Questo lavoro pubblico è dedicato alla magistratura, con metodi e strumenti cognitivi ad essa ben noti, verificabili, affinchè si tuteli, tuteli il diritto e la Costituzione ed intervenga, consapevole, a preservare la indipendenza propria come valore istituzionale e costituzionale in un caso "limite", costituente una cartina al tornasole sullo stato della indipendenza della magistratura stessa ed al contempo il passpartout per capire cosa bolla in pentola e quali siano le forze che si muovono infiltrate per imbrigliare/distruggere indipendenza e magistrati indipendenti. |
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SE vuoi immediatamente approfondire cosa e come sia stato fatto nelle linee generali attraverso un primo articolo proseguendo il percorso sulla base di scritto redatto da M. V. --> UN PROFILO ARTIFICIALE INVENTATO PER ANNIENTARE IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO (Prima parte) Per proseguire vagliando invece direttamente il sistema di prove audio, analisi e contestualizzazioni sulla vicenda a monte, clicca qui |