Tornando al 2011 ed all’attacco violento sferrato per impedire che vicende denunciate venissero portate a conoscenza della opinione pubblica, vi era in gioco allora tutto di più: tra luogo coperto (Cecchignola) , attività gestite, rappresaglie criminali, trappola ordita ed antecedenti mirati, sempre in danno di Paolo Ferraro , nonchè il pericolo che lo stesso arrivasse a ricostruire riconnettendo elementi e dati …Continua a leggere→
Ma torniamo al movimento 9 dicembre, già ampiamente smascherato nei suoi sotterranei intenti nel 2013, e neutralizzato. Quest’anno ci riprova, cavalcando il malcontento ed il cieco odio delle folle nei confronti di una classe politica responsabile di tutti i mali del paese (compreso il debito pubblico, senza mai chiedersi chi sia il creditore di questo debito e di che debito si tratti...e chi se lo chiede poi ha la risposta pronta tautologica dei signoraggisti manipolati & C. “per riconquistare la sovranità monetaria dobbiamo riconquistare la sovranità monetaria” ...tante grazie, non c’è modo migliore per girare a vuoto che ripetendo certe litanie...).
E soprattutto ci prova cavalcando anche l’ondata di indignazione scaturita dall’inchiesta romana: inchiesta emersa con una contiguità temporale quanto meno imbarazzante.
Tutto ciò è sintomo di grave difficoltà e corsa ai ripari da parte di un insieme di apparati ormai quasi interamente scoperchiati.
Non s’illudano i colletti bianchi che vi appartengono di cavarsela solamente scaricando la bassa manovalanza di cui si sono serviti fino a ieri per i propri scopi.
Ormai la copertura è saltata a tutti i livelli: non s’illudano i liquidatori giunti a Roma per salvare il salvabile e ripulire le sole acque più torbide del porto delle nebbie.
E ai lettori in buona fede, appartenenti a tutti i movimenti e a tutti i partiti, che credendoci operano nel proprio ambito ma paventano che nulla o troppo poco cambi, o che tutto cambi proprio per non cambiare nulla, a conti fatti rivolgo un invito: leggetevi i blog di Paolo Ferraro e del CDD e troverete un quadro coerente che non solo porta le analisi, informazioni e notizie su progetti storici a compimento critico, con prove, ma indica cosa invece va fatto, come e con quali modalità concrete. Riascoltate le parole di Paolo Borsellino che ha detto e parlava proprio a noi di questo presente, intuito, perché nel 1992 non l’aveva compreso quasi nessuno ancora, nemmeno lo stesso Paolo Ferraro, già allora circondato ma ancora in gran parte non reso accorto di tutto ciò.
Solo grazie a Paolo Ferraro, scampato a diversi tentativi di eliminazione secondo protocolli applicati in altri innumerevoli casi, abbiamo le prove dell’esistenza, dell’azione e dei protocolli di un apparato organizzato del resto che ormai si conosce.